Ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente.
Roland Barthes
Ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente.
Roland Barthes
Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare.
Daniel Pennac
Non so come fare se voglio inserire una pagina
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(Dalla publicazione di un mio vecchio sito del 1998 – Traduzione a cura di Gabriele Zappi, testo di EOS Magazine – Marzo 1998)
(Pubblished in one of my old site, on 1998 – From EOS Magazine – March 1998)
Bokeh is an approximation of the sound of a Japanese word – there is no equivalent word in English.
Above: Rays of light from parts of the scene which are not in focus come together at a point in front of or behind the film. When this out-of-focus beam hits the film, it is a small circle (white area on diagram), rather than a point of light.
That, at least, is the theory. In practice, no lens is perfect and the out-of-focus area is more likely to be an ellipse than a circle (top shape). Alternatively, it may take on some of the characteristics of the lens aperture and be a polygon – possibly with an irregular shape (bottom shape):
Fare foto con il proprio smartphone, può andare bene in tutte le situazioni un cui desideriamo scattare una foto ricordo o documentativa, quando non abbiamo una vera e propria attrezzatura fotografica con noi. E’ interessante, in particolar modo, la funzionalità che offrono la maggior parte dei cellulari di ultima generazione (Android, iPhone, WinPhone ..), che permette di salvare immediatamente le foto in un proprio spazio Cloud, spesso sincronizzato con una cartella del proprio PC di casa, così da non doverle trasferire nemmeno attraverso cavo o wifi, ma avendole già pronte da visionare, stampare o archiviare nel momento in cui ci si siede di fronte alla propria scrivania di casa o del lavoro.
Parlando di qualità nelle foto, questa è spesso visibile intervenendo sul controllo della Profondità di campo, ossia interagendo principalmente con tre fattori: 1) lunghezza focale utilizzata, 2) apertura del diaframma, 3) distanza dal soggetto messo a fuoco.
Ecco alcune foto che ho ottenuto con una reflex digitale, una Canon EOS 100D, comunque considerata un’attrezzatura di categoria “Consumer” o “amatoriale” ma pur sempre una reflex con caratteristiche di tutto rispetto, e due obbiettivi:
Il primo è un obbiettivo di qualità (neanche mio :-(. Mi è stato gentilmente concesso in prestito da un amico e collega), un’ottica fissa molto “luminosa” (apertura del diaframma f/1.4 è eccellente, e permette di ridurre notevolmente la profondità di campo, così da isolare nettamente il soggetto principale dal resto della scena sullo sfondo, che apparirà sfuocata, anche se sarebbe meglio dire “fuori campo”).
Il secondo è l’obbiettivo base che viene dato quando si acquista il kit con la fotocamera. Generalmente questi sono obbiettivi economici, di qualità medio-bassa. Tant’è che tra fotoamatori, chiamiamo umoristicamente “plasticotti” tutti gli obbietti che appartengono a questa categoria qualitativa.
Ciononostante, vedremo dall’esame delle prove fatte, che comunque anche con quest’ultimo obbiettivo sono stati raggiunti risultati molto soddisfacenti (talvolta anche con stupore del sottoscritto), o comunque risultati eguagliabili tutt’al più con una fotocamera compatta di qualità dotata di un discreto zoom ottico, ma non certo con fotocamere di Smartphone a focale fissa e fotosensori al di sotto di certe dimensioni.
In tutte le foto scattate per il test, ho lavorato in priorità di diaframmi (Aperture-priority), in modo da avere principalmente il controllo sull’apertura del diaframma, influenzando di conseguenza la luminosità in entrata e la Profondità di Campo (d’ora in avanti, abbreviata per semplicità in PdC), e con una sensibilità fissa a 100 ISO, e lasciando impostare automaticamente alla macchina il valore restante (tempo di scatto) in base alla lettura esposimetrica della scena (con misurazione valutativa pesata al centro).
Le prime due foto che presento in questo blog, sono state realizzate facendo uso del primo dei due obbiettivi usati in questi test, il 50mm fisso f/1.4. La sua straordinaria massima apertura (F/1.4), mi consente di ridurre la profondità di campo al minimo indispensabile, isolando in modo evidente il soggetto dal resto della scena. Occorre notare, che non ho mai impostato il diaframma alla sua massima apertura (ma entrambe a f/2.8), poiché essendo abbastanza vicino al soggetto, avrei rischiato di ridurre eccessivamente la PdC, provocando così diversi livelli di sfocatura persino sul soggetto principale stesso (ad esempio, naso “in campo” e orecchio “fuori campo”).
Come si può notare dalla seguente foto, vista in dimensione schermo, lo sfondo appare sì sfocato, ma non eccessivamente. Guardando l’immagine nel dettaglio a risoluzione piena, invece, si nota il viso e la mano del bambino (mio figlio Alessandro ^_^) perfettamente a fuoco, ma lo sfondo “ordinatamente” sfuocato, tale da attribuire una sensazione di tridimensionalità tra il soggetto a fuoco e lo sfondo. Addirittura la parte sfuocata/fuori campo è così omogenea da distinguere i cerchietti tipicamente creati dalle ottiche con diaframmi ad apertura circolare, che sono ben evidenti nelle aree “fuori campo” dell’immagine.
In qualche dettaglio dell’immagine, ho anche evidenziato il punto con un cerchietto, indicandolo con il nome di Bokeh.
(Bokeh è un termine giapponese che significa più o meno, campo di confusione, o semplicemente confusione, indicando con questo termine appunto l’area dell’immagine fotografata che è al di fuori del piano focale, o in altre parole, “al di là” o “al di qua” dell’area a fuoco che prende il nome appunto, di Profondità di Campo.)
[Foto IMG_0152]
Altri parametri dai dati EXIF (Riportando solo le informazioni di tecniche di scatto):
Make : Canon
Camera Model Name : Canon EOS 100D
Exposure Time : 1/1250
F Number : 2.8
Exposure Program : Aperture-priority AE
ISO : 100
Date/Time Original : 2014:02:15 11:56:03
Create Date : 2014:02:15 11:56:03
Focal Length : 50.0 mm
Macro Mode : Normal
Self Timer : Off
Quality : RAW
Canon Flash Mode : Off
Focus Mode : AI Focus AF
Metering Mode : Evaluative
Canon Exposure Mode : Aperture-priority AE
Lens Type : Canon EF 50mm f/1.4 USM
Max Aperture : 1.4
Min Aperture : 23
AF Area Mode : Single-point AF
Num AF Points : 31
Valid AF Points : 9
Focal Length : 50.0 mm (35 mm equivalent: 79.2 mm)
Hyperfocal Distance : 47.09 m
Lens : 50.0 mm (35 mm equivalent: 79.2 mm)
Light Value : 13.3
Nella foto successiva si può osservare che, anche se ad un primo sguardo complessivo a risoluzione monitor, lo sfondo non pare eccessivamente sfuocato (anche se ho utilizzato una apertura f/2.8, la distanza dal soggetto era tale da non ridurre molto la PdC), guardandola poi a dimensione originale, si vedono i dettagli del volto e dei capelli ben nitidi e definiti, mentre si evidenzia la sfocatura già a partire dall’asse di legno alla sinistra della bambina (mia figlia Nicole ^_^)
[Foto IMG_0161]
Altri parametri dai dati EXIF (Riportando solo le informazioni di tecniche di scatto):
Make : Canon
Camera Model Name : Canon EOS 100D
Exposure Time : 1/1000
F Number : 2.8
Exposure Program : Aperture-priority AE
ISO : 100
Date/Time Original : 2014:02:15 11:57:29
Create Date : 2014:02:15 11:57:29
Focal Length : 50.0 mm
Macro Mode : Normal
Self Timer : Off
Quality : RAW
Canon Flash Mode : Off
Focus Mode : AI Focus AF
Metering Mode : Evaluative
Canon Exposure Mode : Aperture-priority AE
Lens Type : Canon EF 50mm f/1.4 USM
Max Aperture : 1.4
Min Aperture : 23
AF Area Mode : Single-point AF
Num AF Points : 31
Valid AF Points : 9
Focal Length : 50.0 mm (35 mm equivalent: 79.2 mm)
Hyperfocal Distance : 47.09 m
Lens : 50.0 mm (35 mm equivalent: 79.2 mm)
Light Value : 12.9
Da qui in avanti ci sono le foto che ho scattato usando il famoso “plasticotto” 🙂 (Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 III)
I risultati sono stati comunque discreti.
In questo primo piano, il volto di Alessandro, visto a dimensione originale, mostra una buona definizione, secondo i parametri di nitidezza impostati, specie a livello degli occhi (anche se non proprio all’altezza del 50mm fisso). Addirittura si distingue nella sua pupilla, l’immagine riflessa del sottoscritto che scatta la foto!
Inoltre, il comportamento dell’immagine “fuori fuoco” è stata migliore del previsto. Lo si nota anche da un “bokeh” pulito, ordinato e preciso (in foto è evidenziato uno dei cerchietti del bokeh).
Altri parametri dai dati EXIF:
Make : Canon
Exposure Time : 1/500
F Number : 4.5
ISO : 100
Date/Time Original : 2014:02:15 12:03:06
Create Date : 2014:02:15 12:03:06
Focal Length : 36.0 mm
Macro Mode : Normal
Self Timer : Off
Quality : RAW
Canon Flash Mode : Off
Focus Mode : AI Focus AF
Metering Mode : Evaluative
Canon Exposure Mode : Aperture-priority AE
Lens Type : Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 III
Max Aperture : 4.5
Min Aperture : 29
AF Area Mode : Single-point AF
Num AF Points : 31
Valid AF Points : 9
Lens : 18.0 – 55.0 mm
Focal Length : 36.0 mm (35 mm equivalent: 57.0 mm)
Hyperfocal Distance : 15.19 m
Lens : 18.0 – 55.0 mm (35 mm equivalent: 28.5 – 87.2 mm)
Light Value : 13.3
[Foto IMG_0193]
Altri parametri dai dati EXIF:
Make : Canon
Exposure Time : 1/500
F Number : 4.5
ISO : 100
Date/Time Original : 2014:02:15 12:20:45
Create Date : 2014:02:15 12:20:45
Focal Length : 32.0 mm
Macro Mode : Normal
Self Timer : Off
Quality : RAW
Canon Flash Mode : Off
Focus Mode : AI Focus AF
Metering Mode : Evaluative
Canon Exposure Mode : Aperture-priority AE
Lens Type : Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 III
Max Aperture : 4.4
Min Aperture : 29
AF Area Mode : Single-point AF
Num AF Points : 31
Valid AF Points : 9
Focal Length : 32.0 mm (35 mm equivalent: 50.7 mm)
Hyperfocal Distance : 12.00 m
Lens : 18.0 – 55.0 mm (35 mm equivalent: 28.5 – 87.2 mm)
Light Value : 13.3
[Foto IMG_0195]
Altri parametri dai dati EXIF:
Make : Canon
Exposure Time : 1/1250
F Number : 4.0
ISO : 100
Date/Time Original : 2014:02:15 12:21:05
Create Date : 2014:02:15 12:21:05
Macro Mode : Normal
Self Timer : Off
Quality : RAW
Canon Flash Mode : Off
Focus Mode : AI Focus AF
Metering Mode : Evaluative
Canon Exposure Mode : Aperture-priority AE
Lens Type : Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 III
Max Aperture : 4
Min Aperture : 25
AF Area Mode : Single-point AF
Num AF Points : 31
Valid AF Points : 9
Focal Length : 28.0 mm (35 mm equivalent: 44.4 mm)
Hyperfocal Distance : 10.34 m
Lens : 18.0 – 55.0 mm (35 mm equivalent: 28.5 – 87.2 mm)
Light Value : 14.3
[Foto IMG_0200]
Altri parametri dai dati EXIF:
Make : Canon
Exposure Time : 1/1000
F Number : 4.5
ISO : 100
Date/Time Original : 2014:02:15 12:22:42
Create Date : 2014:02:15 12:22:42
Macro Mode : Normal
Self Timer : Off
Quality : RAW
Canon Flash Mode : Off
Focus Mode : AI Focus AF
Metering Mode : Evaluative
Canon Exposure Mode : Aperture-priority AE
Lens Type : Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 III
Max Aperture : 4
Min Aperture : 25
AF Area Mode : Single-point AF
Num AF Points : 31
Valid AF Points : 9
Focal Length : 25.0 mm (35 mm equivalent: 39.6 mm)
Hyperfocal Distance : 7.32 m
Lens : 18.0 – 55.0 mm (35 mm equivalent: 28.5 – 87.2 mm)
Light Value : 14.3
Tutti coloro che hanno un Samsung della linea Note (Galaxy Note, Note 2, Note 3, Note 10.1, Note 8, ecc..) avranno usato almeno una volta, o quantomeno provato, la funzionalità chiamata “Bozza Idea“, che permette di aggiungere semplici clip art attraverso il riconoscimento lessicale, quando si edita una nota attraverso l’app S Note.
Oppure è possibile inserire una Clipart richiamando “Bozza Idea” (o “Idea sketch” se sia ha il dispositivo impostato in lingua inglese), tramite il menu di funzioni avanzate dell’app S Note.
Il problema principale è che inizialmente, le clipart presenti in bozza idea sono veramente poche (si e no una o due per categoria), pertanto anche il riconoscimento in base al testo scritto per richiamarle, è molto limitato.
Selezionando il pulsante [Download], nella maschera di selezione, è possibile scaricare ulteriori cliparts, suddivise in diverse categorie (Animali, Persone, Auto, Aerei, Edifici, ecc. ecc.) dai server Samsung.
Nella versione più recente di S Note (solitamente Rom Samsung basate su Android 4.3 o superiori – come per Galaxy Note 3, Galaxy Note 10.1 2014 edition, Galaxy Note 8), da ogni categoria selezionata è possibile scaricare tutte le clip art di quella categoria. In questo caso, il disagio è “limitato” a dover selezionare ogni categoria (26 attualmente disponibili al download), e avviare il download delle cliparts per ciascuna di esse.
Ma nella versione meno recente di S Note (solitamente Rom Samsung basate su Android 4.1.2, come Galaxy Note, Note 2, Note 10.1 2012, ecc.) siamo costretti a selezionare il download delle clipart, una ad una! Questa operazione pertanto, si traduce in un vero e proprio lavoro, noioso e di una certa durata.
La finalità di questo blog, quindi, è di non dover ripetere le suddette operazioni a seguito di un’eventuale wipe del telefono, sostituzione di Rom, upgrade, etc…
In sostanza, verranno di seguito date indicazioni su come effettuare i backup delle cliparts scaricate, ed eventualmente come ripristinarle.
Verranno di seguito anche lasciati dei link ai pacchetti già completi di tutte le cliparts, realizzati e scaricati personalmente dal sottoscritto per entrambe le versioni di S Note. In questo modo, l’utente può ripristinare gli archivi di clipart da questo pacchetto, tentando così di tralasciare tutta la procedura di backup che verrà descritta in seguito, e saltare direttamente alla sezione di Ripristino (Restore).
N.B.:Naturalmente per tutte le seguenti operazioni, è necessario avere il dispositivo abilitato ad eseguire comandi privilegiati con diritti di root, in quanto andiamo a manipolare una cartella che è considerata una directory di sistema (/data/data/…).
Per S Note NUOVA VERSIONE (Note 3, Note 10.1 2014, Note 8):
SketchIdea_Backup_N7100-Andr4.3.tar.gz (clicca qui)
Per S Note VECCHIA VERSIONE (Note 1 e 2, Note 10.1 2012, ecc..)
SketchIdea_Backup_N8000-Andr412.tar.gz (clicca qui)
AVVERTENZE: Per ripristinare le cliparts di Bozza Idea da questi pacchetti, una volta scaricato sul proprio PC, rinominarlo in BozzaIdeaClipsBackup.tar.gz.
Per ripristinare la struttura della directory dati, seguire poi le indicazioni come riportato nella sezione “Restore delle clipart“, avendo cura di eseguire il punto 3.
Al termine, prima di eliminare la directory “com.samsung.sec.sketch.SAVE“, assicurarsi con un comando via ADB (o SSH) “ls -lad /data/data/com.samsung.sec.sketch*” che entrambe le directory abbiano lo stesso proprietario e lo stesso gruppo (ad esempio: u0_a62 u0_a62 ad entrambe le dir), altrimenti occorrerà cambiare in modo ricorsivo le ownership alla nuova directory, in modo che siano uguali a quella salvata (.SAVE)!!!
E’ tutto.
Se ritenete questa documentazione utile, anche per altri, siete liberi di condividere attraverso qualsiasi canale e/o social, commentare, e cliccare su g+1.
Se avete problemi o domande, potete scrivere un commento nella parte sottostante questo blog, ed appena posso vi risponderò.
😉
Gabo
DISCLAIMER: Ho testato personalmente tutte le procedure che descrivo e ritengo che non siano pericolose o dannose. Tuttavia, non mi assumo nessuna responsabilità su eventuali danni, perdita di dati o malfunzionamenti derivanti dall’uso delle istruzioni in questo blog. Pertanto se non siete sicuri, non ve la sentite, o più semplicemente non vi serve tutto ciò, lasciate perdere. 😉
GfxTablet ti permette di usare il tuo bel tablet Android dotato di S Pen come se fosse una vera tavoletta grafica per PC! Connetti il dispositivo alla tua WiFi ed inizia a disegnare in qualsiasi programma di editing grafico sul tuo PC Desktop. Naturalmente tutto ciò funziona meglio se hai un dispositivo dotato di Stylus Pen, perché l’app supporta la sensibilità della pressione della penna.
NB: Le prove fatte in quest’articolo sono state su un Samsung Galaxy Note 10.1 N8000, ma potrebbe funzionare su tutti i dispositivi della gamma Note (Note 2, Note 3, Note 8) e anche su altri smartphone e tablet senza S Pen, solo che in questi ultimi il meccanismo perde di utilità per la mancanza del rilevamento dinamico della pressione, come menzionato sopra.
NB2: Al momento, funziona solo sotto Linux, perché il team di sviluppo di questo progetto non ha trovato nessuno in grado di sviluppare questo driver per Windows o Mac. Se vuoi provare quest’app non avendo un sistema Linux installato, puoi provare a riavviare il PC con un LiveCD o installare una macchina virtuale Linux un host con un virtualizzatore, come ad esempio VirtualBox.
quindi compilare come indicato in qualche punto più sopra)#define GFXTABLET_PORT 40118